Morto a 26 anni il genio del web, Aaron Swartz

Aaron Swartz at a Boston Wiki Meetup

Aaron Swartz at a Boston Wiki Meetup (Photo credit: Wikipedia)

Morto suicida a 26 anni, a New York, Aaron Swartz, il giovanissimo genio informatico che ad appena 14 anni fu co-autore del sistema di newsfeed RSS. Attivista internet, Swartz pubblicò una mole enorme di documenti pubblici, creò un social network e un sito per la campagna democratica, e fu parte del movimento che portò a bloccare la legge federale SOPA contro la pirateria informatica.

Prima l’attivista politico di Demanding Progress che si batte contro ogni forma di controllo o supervisione di Internet che bolla come censura. Poi l’hacker che infrange più volte la legge: arrestato nel 2011 a Boston per aver sottratto in modo fraudolento documenti riservati penetrando in computer protetti e successivamente incriminato per aver rubato milioni di documenti archiviati online dal Massachusetts Institute of Technology. Già in precedenza Swartz era finito nel mirino degli investigatori dell’Fbi che indagavano su varie effrazioni di casseforti informatiche, pur senza essere chiamato a rispondere di un reato preciso.

Aaron veniva da Chicago, la città di Barack Obama – che durante l’ultima campagna s’è concesso un bagno social proprio su Reddit – e capitale americana degli hacker. La rete era tutto il suo mondo. E per la libertà della rete s’è lanciato nell’ultima grande battaglia, l’anno scorso, contro la legge ammazza-web che il Congresso Usa ha cercato di far passare. La famiglia e la sua compagna, Taren Stinebricker-Kaufmann, ora accusano proprio il Mit e i magistrati, pronti a chiedere per lui un’ipotetica sentenza di quasi 30 anni per quel furto da hacker.

Sul suo blog aveva parlato anche della morte: ‘C’è un momento, immediatamente prima di quello in cui la vita non è più degna di essere vissuta, nel quale il mondo ti sembra rallentare attorno a te. Una miriade di dettagli ti appaiono all’improvviso, dolorosamente luminosi davanti ai tuoi occhi’. Non è un post recente, è del 2007, ma questo testo che lui stesso aveva intitolato ‘Il momento prima di morire’ ora guida le ricerche di chi cerca di capire le ragioni del suo gesto.

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