Sono entrati ieri in uno degli allevamenti dediti alla vivisezione, riuscendo a liberare alcuni esemplari di Beagle destinati al mercato estero. Per dodici animalisti che da sabato scorso hanno presieduto il canile di Montichiari sono così scattate le manette. I reati contestati vanno dalla rapina impropria al furto aggravato da irruzione in proprietà privata, dalla violazione di domicilio all’occupazione di terreni ed edifici, dal danneggiamento alla resistenza e aggressione a pubblico ufficiale. Denunciato anche un minorenne. Gli attivisti tratti in arresto provengono dalla Romagna, Toscana, Torino, Treviso, Roma e Milano.
Secondo la Questura di Brescia durante la manifestazione di ieri, alla quale hanno preso parte numerosi collettivi fra cui anche Occupy Green Hill, erano in circa 1.400. Intorno alle ore 16.30, in prossimità dell’imbocco del sentiero che conduce alla collina sede dell’azienda, uno spezzone si è staccato e alcuni animalisti hanno tentato ripetutamente di raggiungere il Green Hill attraverso i campi.
Gli attivisti sono stati fronteggiati e respinti diverse volte dai reparti delle forze dell’ordine ‘con manovre dissuasive senza che fosse operata alcuna violenza nei confronti dei manifestanti‘. Poco dopo, prosegue la versione della Questura, un gruppo di 150 manifestanti ha raggiunto le recinzioni da una zona boschiva e laterale. Anche questi sono stati bloccati, ma successivamente circa 30 persone ha fatto irruzione dalle recinzioni, utilizzando del materiale di risulta dell’azienda stessa e tronchesi.
Una decina di queste persone sono state bloccate tra la prima e la seconda recinzione e successivamente allontanate da personale della Digos.
Secondo Fermare Green Hill, l’azienda di Montichiari alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Ci sono laboratori universitari, aziende farmaceutiche e centri per la sperimentazione come lo Huntingdon Life Sciences in Inghilterra, il più grande in Europa, ad avere rapporti commerciali con le sedi dell’azienda che si occupa dell’allevamento degli animali.
E sempre secondo Fermare Green Hill, ogni mese sono 250 i cani destinati a finire negli stabulari e sui tavoli operatori dei vivisettori.
Dopo il tracollo dell’altro allevamento italiano di cani beagle da laboratorio, la Stefano Morini di San Polo d’Enza, l’attenzione si è spostata su Montechiari.
Dentro i 5 capanni di Green Hill sono rinchiusi fino a 2500 cani adulti, più le varie cucciolate. ‘Un lager per animali fatto di capanni chiusi, asettici, senza spazi all’aperto e senza aria o luce naturale’ denunciano gli animalisti. File e file di gabbie con luci artificiali e un sistema di areazione sono l’ambiente in cui crescono questi cani, prima di essere caricati su un furgone e spediti nell’inferno dei laboratori’.
Da alcuni anni Green Hill è stata acquisita da un’azienda americana, la Marshall Farm Inc. Marshall è un nome tristemente noto in tutto il mondo in quanto è la più grande ‘fabbrica’ di cani da laboratorio che esista. Il beagle Marshall è addirittura uno standard di varietà.
Con l’acquisto di Green Hill come sede europea e la costruzione di un enorme allevamento in Cina, Marshall sta portando avanti un piano di espansione e di monopolio. Il progetto di ampliamento prevede la costruzione di altri capanni a Montichiari per arrivare ad avere 5.000 cani nell’allevamento Green Hill, che diventerebbe il più grande allevamento di cani beagle in Europa.
Si possono comprare cani di tutte le età, il prezzo varia dai 450 ai 900 euro anche per gli animali gravidi o che sia richiesto l’intervento chirurgico.
Aggiornamento
I cani tolti a Green Hill sono più di trenta, ma soltanto una decina fra questi sono stati affidati alla polizia e in parte all’Asl.
http://montichiaricontrogreenhill.blogspot.it/
http://www.occupygreenhill.it/
www.fermaregreenhill.net
https://www.facebook.com/controgreenhill
30
Apr
WordAds on Cooked News, an italian WordPress web site working progress
Da qualche mese, cercando di mantenere alta la qualità dei contenuti, sta invitando admin, editor, author e publisher in generale a valutare la possibilità di inserire dei propri annunci pubblicitari sulla base dei contenuti pubblicati. I criteri di selezione da parte della Federate Media, una delle più importanti aziende di adv online sono facilmente deducibili: il nostro sito internet su WordPress.com deve avere un map domain (18 dollari che secondo conventitore Yahoo corrispondono ‘a circa 13 dei nostri euro per un anno di dominio, a cui vanno aggiunti 8 dollari per un totale di 26 e quindi quasi 20 euro, da quando decidiamo di mettere un block e chiudere al pubblico l’accesso ai nostri dati personali). Bisogna anche valutare il numero di utenti, visits e Unique, che il nostro blog ha fatto in un dato periodo di tempo, la qualità dei contenuti e il linguaggio utilizzato per scrivere e pubblicare. Sulla base di tutti questi criteri, Automattic e FM selezioneranno il nostro sito e ci diranno se possiamo iniziare a fare un po’ di business con quello che pubblichiamo.
A questo punto, informiamoci. Conviene, funziona come Google Adsense che promette percentuali minime di guadagno con entrare in centesimi sul medio lungo periodo? Ma poi WordPress chiede un pagamento pari a 99 dollari a chi non vuole che il proprio sito Internet venga inficiato da pubblicità. Conviene dunque pensare di poter guadagnare con il proprio blog?
Dopo aver rimuginato, masticato, pensato, essercene letteralmente andati e poi tornati a rimuginare ancora sulla convenienza della scelta, eccoci a fronteggiare il lato tecnico della faccenda. Come si impara dai colleghi veterani nelle redazioni di giornali che ancora stampano a inchiostro e corrono la sera per non sforare gli orari di chiusura, siamo andati subito alla fonte.
Sito di Federate Media e mail di domanda. Aspettiamo ancora una risposta, ma non ci lamentiamo, arriverà. Nel frattempo abbiamo continuato a cercare e fra i numerosi articoli che negli ultimi mesi dello scorso anno hanno dato notizia dell’apertura ad WordAds. Qualcuno ha ben pensato di sottolineare che la lingua italiana non è contemplata fra i requisiti di scelta. Ma era appena il primo dicembre 2011. Quindi ci siamo rivolti – e non rivoltati – direttamente al gruppo di sviluppatori di WordPress che nel form di dialogo sono stati chiarissimi: ‘Non usate questa sezione per richieste di Help, piuttosto diteci voi qualcosa’.
E allora, anche qui abbiamo qualcosa. Vediamo. Cercando di rendere il nostro sito più appetibile per i severi selezionatori della Rete di Federate Media, abbiamo pensato che qualcosa come 600 BlogHits in circa una decina di giorni, contando feste nazionali e ore di lavoro non proprio da contratto nazionale di lavoro (CCNL), possono bastare, ma è sempre bene fare meglio e di più.
Seguendo il suggerimento di WordPress, siamo andati su Users e tentato di accreditarci nuovi followers. Sono necessari il nome e l’indirizzo mail della persona o delle persone da invitare. Ed ecco un ulteriore quesito.
Ma perché mai WordPress – free platform blogging non ha ancora pensato a un buttom, un pulsante che importi i contatti dagli altri network, proprio come ha già fatto Yahoo? Un semplicissimo click e tutti gli indirizzi Gmail, Facebook, Msn, vengono caricati in rubrica.
Slide – ovvero la svolta
Basterà forse istruirsi un po’ di più e imparare a dialogare in Html per bypassare ogni imprevisto su Worpress.com e approdare al sistema .Org dove è possibile inserire la pubblicità e ogni altro plug in e widjet? WordAds – Is it Time to Make Money from WordPress.com Blogs?
I Post più letti di oggi sono: The best of 485.521 bloggers,797.294 new posts, 1.277.003comments, & 165.000.419 words posted today on WordPress.com.
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