Mauro Biani su Svizzera e immigrati

Mauro Biani su Svizzera e immigrati #Cookednews

Gli svizzeri hanno approvato un referendum ‘contro l’immigrazione di massa’: i sì hanno raggiunto il 50,3%. Lo ha riferito l’agenzia di stampa svizzera Ats.

L’iniziativa ‘Contro l’immigrazione di massa’ approvata oggi di stretta di misura in Svizzera vuole limitare i permessi di dimora per stranieri con ‘tetti massimi annuali e contingenti annuali’ applicabili a tutti i permessi per stranieri, inclusi i cittadini dell’Ue, i frontalieri e i richiedenti asilo.

Di seguito i principali passaggi del testo approvato.

– ‘La Svizzera gestisce autonomamente l’immigrazione degli stranieri. Il numero di permessi di dimora per stranieri in Svizzera è limitato da tetti massimi annuali e contingenti annuali. I tetti massimi valgono per tutti i permessi rilasciati in virtù del diritto degli stranieri, settore dell’asilo incluso. Il diritto al soggiorno duraturo, al ricongiungimento familiare e alle prestazioni sociali può essere limitato’.

– ‘I tetti massimi annuali e i contingenti annuali per gli stranieri che esercitano un’attività lucrativa devono essere stabiliti in funzione degli interessi globali dell’economia svizzera e nel rispetto del principio di preferenza agli Svizzeri; essi devono comprendere anche i frontalieri. Criteri determinanti per il rilascio del permesso di dimora sono in particolare la domanda di un datore di lavoro, la capacità d’integrazione e una base esistenziale sufficiente e autonoma. Non possono essere conclusi trattati internazionali che contraddicono al presente articolo’.

– I trattati internazionali che contraddicono all’articolo ‘devono essere rinegoziati e adeguati entro tre anni dall’accettazione di detto articolo da parte del Popolo e dei Cantoni’.

La Commissione europea ‘si rammarica del fatto che un’iniziativa per l’introduzione di limiti quantitativi all’immigrazione sia stata approvata. Questo va contro il principio della libera circolazione delle persone tra l’Ue e la Svizzera’. Così la Commissione Ue commenta l’esito del referendum svizzero che limita l’immigrazione di massa.

I risultati definitivi sono giunti al termine di un testa a testa che ha tenuto con il fiato sospeso il Paese per tutto il pomeriggio. L’iniziativa, promossa dal partito di destra ed antieuropeista dell’Unione democratica di centro (Udc/Svp) chiede la reintroduzione di tetti massimi e contingenti per l’immigrazione di stranieri. Ponendo in pericolo gli accordi di libera circolazione con l’Unione europea, la maggior parte dei quali dovranno verosimilmente essere rinegoziati. Secondo i dati definitivi, l’iniziativa l’ha spuntata con sole 19.516 schede, ottenendo 1.463.954 voti favorevoli, contro 1.444.438 voti contrari. A schierarsi a favore un totale di 17 cantoni, tra cui il Ticino con la più alta percentuale di Sì (68,17%). Nove i cantoni contrari.

SVIZZERA: 8 MLN ABITANTI, STRANIERI AL 23,3% – SCHEDA

Al centro dell’Europa, ma non membro dell’Unione europea, la Svizzera – che oggi ha reintrodotto con un voto popolare le quote sull’immigrazione – ospita una popolazione straniera pari al 23,3 % degli 8 milioni di abitanti del Paese. Tra gli immigrati, gli italiani sono tra i piu’ numerosi. A fine aprile 2013 la Svizzera contava infatti 1.846.500 stranieri domiciliati (57.175 in più rispetto all’anno precedente), due terzi dei quali provenivano da Stati dell’Unione europea e dell’Associazione europea di libero scambio (Efta), secondo le statistiche ufficiali.

I gruppi più cospicui sono quelli degli Italiani (circa 290mila) e dei tedeschi (piu’ di 280mila), ciascuno dei quali con una quota del 16%, seguiti dai portoghesi (13%). Dall’introduzione dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone con l’Ue, nel 2002, il bilancio migratorio è stato particolarmente importante con la Germania (circa 16.100 persone all’anno) e il Portogallo (circa 8.700 persone all’anno), ma il maggior aumento del numero d’immigrati tra il 2011 e il 2012 è stato osservato tra le persone provenienti dai Paesi dell’Europa meridionale, ovvero da Grecia (+44,8%), Spagna (+36,2%) e Italia (+28,1%). La Svizzera ed il suo benessere economico attirano inoltre molti frontalieri dai Paesi confinanti ed in particolare da Germania (56.920), la Francia (145mila) e l’Italia, oltre 65mila quasi tutti in Ticino. La manodopera straniera è considerata un elemento importante del mercato del lavoro svizzero ed i lavoratori stranieri svolgono un ruolo importante nel settore secondario.

L’esito era già previsto sul filo del rasoio per il referendum ‘Contro l’immigrazione di massa‘. Globalmente, la Svizzera francofona ha tendenzialmente votato contro l’iniziativa, mentre in Ticino e nei Cantoni di lingua tedesca la maggioranza ha votato a favore.

Schulz, populisti sfrutteranno no a immigrazione – Un sì alla quote sugli immigrati comunitari in Svizzera ”rischia di essere sfruttato” dai populisti in vista delle elezioni europee di fine maggio. Lo teme il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che lo ha detto in una intervista pubblicata oggi dal domenicale svizzero NZZ am Sonntag, citata dal Financial Times online. ‘Temo che un sì in Svizzera possa scatenare un nuovo dibattito sulla libera circolazione delle persone in seno alla Ue’, aggiunge il candidato alla presidenza della Commissione europea. L’Ft ricorda ricorda che un eurodeputato conservatore britannico, David Campbell Bannermann, ha chiesto la definizione di quorte da ogni singolo paese comunitario se la Gran Bretagna deciderà di lasciare l’Unione nel 2017.

Bocciato testo su finanziamento privato aborto  – E’ stato ufficialmente bocciato dagli svizzeri il referendum sull’aborto: l’iniziativa, che chiedeva che l’interruzione di gravidanza e l’embrio-riduzione non siano più coperte dall’assicurazione obbligatoria di base, è stata bocciata da una maggioranza dei cantoni. Secondo le proiezioni almeno il 70% dei votanti ha respinto il testo. Il governo svizzero e la maggioranza del parlamento avevano raccomandato di respingere l’iniziativa. Intitolata ‘Il finanziamento dell’aborto è una questione privata’ era stata promossa da un comitato interpartitico, composto essenzialmente di cristiani conservatori.

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